Nel terzo articolo che dedichiamo al report 2021 di We are social - che analizza come le tecnologie influenzano la nostra quotidianità e le nostre decisioni e modalità di acquisto - parliamo di comunicazione multicanale.
Nelle slide 83 e 84 del report, infatti, emergono le modalità con cui i consumatori vengono a conoscenza di un nuovo brand e i principali canali che utilizzano per scoprirne di nuovi.
I dati presi in analisi mostrano che i mezzi di comunicazione capaci di avvicinare il pubblico a un brand siano moltissimi e diversificati tra di loro.
Una strategia di comunicazione multicanale è quindi la soluzione da attuare per riuscire a raggiungere tutti i segmenti del target di riferimento.
We are social: i dati del 2021
- Il 42% degli utilizzatori di internet tra i 16 e i 64 anni è venuto in contatto con un nuovo brand grazie ai motori di ricerca
- il 39% grazie agli ads in televisione
- il 27% attraverso samples o versioni di prova
- il 24% grazie alle pubblicità sui social media
Questi dati parlano chiaro: gli utenti ormai hanno accesso ad una moltitudine di informazioni, online e offline, alle quali riescono ad attingere utilizzando differenti device.
Comunicazione multicanale: come costruirla
I consumatori ricercano costantemente informazioni su un brand e sui prodotti, perché il loro obiettivo è riuscire ad ottenere informazioni utili in ogni fase del processo d'acquisto.
L'errore più grande è quello di puntare esclusivamente su un canale (es. i social o gli ads sui motori di ricerca) solo perché sembra essere il più efficace.
Prima di partire è opportuno studiare i target di riferimento, così da scegliere in modo ottimale i mezzi di comunicazione su cui proporsi.
A questo proposito, non bisogna dimenticarsi di considerare diverse esigenze delle varie buyer personas, che potrebbero privilegiare alcune piattaforme o canali di comunicazione rispetto ad altri.
Case Study: la comunicazione di Barilla
Un case study interessante a questo proposito è la strategia di comunicazione multicanale che Barilla ha portato avanti durante il primo lockdown, a marzo 2020.
Il 2 aprile sul Corriere della Sera, Barilla ha dedicato due intere pagine ai propri dipendenti, nominandoli uno per uno, per ringraziarli del loro lavoro durante un periodo tanto difficile e dedicato.
Contemporaneamente, Barilla è stato uno dei primi brand a mandare in onda uno spot televisivo realizzato apposta per il periodo, in cui si racconta l'#italiacheresiste, come indica l'hashtag che compare alla fine. Sui social media, Barilla non si è limitata a repostare contenuti pensati per altri mezzi di comunicazione.
Su Facebook, Barilla ha focalizzato la sua strategia social con un calendario editoriale non troppo fitto ma sempre con l'intento di ringraziare i lavoratori d'Italia.
Su Twitter la programmazione è più consistente e variegata: si condividono reminder per gli appuntamenti sul canale Instagram con chef, illustratori, designer, pensati per tenere compagnia alle persone a casa, accompagnati dall'hashtag #ACasaConBarilla. Sono poi realizzati post per ricorrenze specifiche, come il Carbonara Day e la Festa del papà.
Su Instagram ritornano alcuni contenuti già presenti sugli altri social, come gli appuntamenti pensati per i follower, ma anche contenuti più leggeri, come il post sulle penne lisce (unico formato di pasta non preso d'assalto nei supermercati durante la prima fase di diffusione del Covid-19).
Barilla è riuscita, seppur in un momento storico delicato e particolare, a realizzare una strategia differenziata a seconda del canale di comunicazione e della fascia di pubblico per cui è stata pensata.
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