LESS/MORE - Design: progettare per vendere e fare business reale

LESS/MORE - Design: progettare per vendere e fare business reale

Chiudiamo questo 2020 con la sensazione che la vita sia soggetta a fattori non controllabili più di quello a cui eravamo abituati. Ci sembra di avere meno certezze di prima. Ma per evitare di rimanere vittime delle intemperie dei mercati e della vita, dobbiamo premunirci di alcuni strumenti, competenze e attitudini, che possono aiutarci ad affrontare il presente. Il Design, inteso come Progettazione, come Mentalità, non solo come ideazione e progettazione di oggetti, manufatti, ecc., può essere d'aiuto, anche per il business. Le aziende devono innovarsi pensando in modo creativo e mettendo al centro l'essere umano.

LIMO less more dicembre 2020

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Aspettare che arrivi un'idea

Quando si progetta, il rischio è di seguire un'intuizione e poi fermarsi bloccati da idee attese che non arrivano: il classico panico da foglio bianco. Cerca di non ritrovarti da solo davanti ad un foglio bianco in attesa di un'idea che pensi debba arrivare da sola. Ci sono tecniche e buone pratiche che possono aiutare, mentre rimanere in attesa di una folgorazione è l'attitudine meno proficua.

Fermarti alla prima idea

Se è sbagliato farsi intimorire dal foglio bianco, è ancora più sbagliato fermarsi alla prima idea che viene in mente. Il fatto che un'idea sia arrivata con tanta fatica e sudore, non la mette su un piedistallo da cui non può essere rimossa. Non sempre la prima idea è quella giusta, non innamorartene solo perché è tua.

Farti guidare dai tuoi gusti

Non assecondare i tuoi gusti, tu non sei la tua azienda. L'obiettivo principale è rispondere all'esigenza di un pubblico, di un target, di persone in carne ed ossa. Hai bisogno di interagire e instaurare un rapporto con loro, che porti allo sviluppo di un business. Piegare a propria somiglianza un'immagine, un prodotto, un logo non lo fa diventare un buon prodotto da mettere sul mercato. I gusti sono gusti, il business è business.

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Mettere al centro le persone (Human centered design)

Le persone sono mosse da obiettivi da raggiungere e necessità da risolvere. Pensare, anzi, progettare tenendo bene in mente coloro che saranno i fruitori principali del prodotto o del servizio, vuol dire aver intrapreso un percorso ben segnato. Progettare significa mettere in pratica le intenzioni degli utenti. Una buona analisi propedeutica sulle intenzioni degli utenti permette di non cadere nell'errore di ottimizzare un processo progettuale per un'esigenza che non ha riscontro sul mercato. L'human centered design non è un framework che ottimizza il lavoro e non dà garanzie sul percorso da intraprendere. Ma proprio per le sue caratteristiche ci aiuta a trovare la strada più in linea con ciò che gli esseri umani vorrebbero da prodotti e servizi.

Adotta una metodologia oppure Valida prima di produrre (Design sprint)

Stabilisci un percorso progettuale, forma una squadra, fai ricerca e datti dei tempi. Crea una mappa sulla base del problema identificato e dell'obiettivo che si vuole raggiungere. Fai sì che i componenti della squadra abbiano la possibilità di esplorare soluzioni e idee in totale libertà. Una volta raccolte le idee, il gioco di squadra sarà quello di convergere sulle idee più giuste. Mi raccomando: su quelle giuste, non sulle più belle. A questo punto, la squadra si metterà al lavoro per creare un prototipo, non definitivo, ma funzionante per poterlo testare con gli utenti presi in considerazione e valutare ciò che funziona e ciò che non funziona. Dopodiché si ricomincia da capo fino a quando tutte le iterazioni non portano alla soluzione del problema identificato nel primo passaggio.
Questo percorso permette di validare in anticipo un prodotto o servizio prima di andare sul mercato e prima di investire sulla realizzazione fisica con i relativi costi. Questa metodologia si chiama Design Sprint è può essere applicata per validare un'idea di business, migliorare un prodotto esistente, dare valore ad un progetto per ottenere un finanziamento, trovare nuove soluzioni.

Incoraggia il miglioramento (Design Critique)

Migliorare attraverso il riscontro degli altri? È possibile. Una cultura critica positiva aiuta i gruppi a migliorare e, di conseguenza, a migliorare i servizi/prodotti offerti. Gli obiettivi che stanno alla base di una cultura della critica sono: potenziare la collaborazione, aumentare la precisione del lavoro e costruire maggiore fiducia nel team limitando gli ego distruttivi. Non è semplice ricevere una critica, ma non è neanche così facile farla - ovviamente se si hanno buone intenzioni. Come avviare questo percorso? Sarà opportuno dividersi i compiti in base ai ruoli. Il progettista responsabile presenta il progetto perché ne conosce la visione più completa e comunica contesto e informazioni, racconta la storia del lavoro. I critici dovranno essere persone con competenze differenti, tralasciando i loro ruoli e la gerarchia a cui appartengono. Buona pratica è invitare a rotazione persone con background diverso per avere più prospettive. Obbligo principale dei critici è quello di non cadere su pregiudizi personali. Colui che decide chi partecipa alla sessione di critica, quali passaggi fare, ipotesi da validare e criteri di valutazione è la figura del facilitatore. Stabilisce regole e aspettative in anticipo, si assicura che i partecipanti sappiano cos'è una critica e come verrà gestita. In più detta i tempi per evitare riunioni fiume senza una fine. I contenuti emersi durante la riunione dovranno essere appuntati e registrati da qualcuno incaricato. Dovrà segnare cosa ha funzionato, cosa dovrebbe essere migliorato e quali idee sono emerse.

Obiettivo dell'imprenditore

Ottenere un prodotto/servizio che rispecchi le esigenze del mercato. Un modo efficace per ottenerlo è quello di affidarsi ad un'agenzia che abbia saputo evolversi e proporsi come un vero partner di business, con cui generare idee e opportunità nel proprio settore. Allo stesso tempo promuovere il brand e risolvere quei problemi di business che si incontrano durante la vita di un'azienda.

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